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Oggi, nella realtŕ del Cuneese, come in altre parti d'Italia e nel mondo, la medicina popolare e la medicina ufficiale continuano a coesistere e a volte scontrarsi. Se da un lato si evidenzia una maggiore conoscenza riguardo l'eziopatogenesi della malattia e sono migliorati i trattamenti, dall'altra le forme di terapia tradizionali, che a volte sfociano nella "magia", affascinano e continuano ad avere un grande potere persuasivo. Ma, in un'epoca come la nostra, di continue scoperte scientifiche e innovazioni tecnologiche, come si puň spiegare questo fenomeno? Diviene fondamentale, quindi, indagare la diffusione delle pratiche terapeutiche popolari, il loro significato tra guaritori e personale sanitario per approfondire le conoscenze in merito e per valutare il loro possibile inserimento nei corsi di formazione dei professionisti sanitari. Attraverso una "ricerca sul campo" con l'utilizzo di interviste semi strutturate a guaritori, medici e infermieri unita ad un'intensa ricerca bibliografica, sono state analizzate le due pratiche terapeutiche piů diffuse nel territorio del Cuneese: "segnare i vermi" e "mettere a posto i nervi".